Indagini Difensive

Affidati a noi per una difesa vincente​

Nel nuovo processo penale, le investigazioni difensive sono spesso decisive per ottenere una difesa vincente.

Il Nostro Lavoro

Il nostro team offre un servizio di difesa penale investigativa a 360 gradi grazie alle collaborazioni anche esterne con esperti in scienze forensi ed investigatori privati.

Cosa Facciamo

Colloquio documentato
Accesso a luoghi
Documentazione fotografica
Esperimenti giudiziali
Investigazioni difensive
Redazione di note tecniche

Indagini Difensive

Nel nuovo processo penale, le investigazioni difensive sono spesso decisive per ottenere una difesa vincente. Queste indagini sono l’applicazione pratica del diritto costituzionale di ogni cittadino a difendersi e contrastare le accuse mosse nei suoi confronti. Rappresentano un elemento essenziale di un “giusto processo”, che è stato formalizzato dal Legislatore con la legge n. 63/2001 del 2001.

È importante sottolineare che il diritto della parte di difendersi mediante prove è riconosciuto in modo ampio dal Legislatore in tutte le fasi del procedimento penale. Questo include anche la possibilità di presentare richieste di revisione dopo una sentenza definitiva e prima che si avvii il procedimento penale, secondo le disposizioni degli articoli 327-bis e 391-nonies del codice di procedura penale. Tale diritto non si applica solo all’indagato/imputato, ma anche alla persona offesa, che sia costituita parte civile o meno, oltre ad altre eventuali parti private coinvolte.

Il codice di procedura penale disciplina le attività delle investigazioni difensive nel titolo VI^ bis, intitolato “investigazioni del difensore”, che va dall’articolo 391 bis all’articolo 391 decies. Le attività specificate dal codice di procedura penale comprendono:

1. Colloquio documentato o meno del difensore (o dei suoi sostituti appositamente incaricati) con le persone in grado di fornire informazioni utili per l’attività investigativa.

2. Richiesta di documentazione alle pubbliche amministrazioni.

3. Accesso a luoghi aperti al pubblico, privati o non aperti al pubblico (questo aspetto sarà oggetto di discussione più approfondita).

Il campo delle indagini espletabili dal difensore è sicuramente più ampio di quello disciplinato specificamente dal codice di procedura penale. Ci sono diverse attività di indagine che il difensore può svolgere, anche se non esplicitamente previste dal Legislatore, ma che sono assolutamente idonee a raccogliere elementi utili alla parte. Queste attività includono:

1. Consultazione di fonti aperte accessibili tramite il web.

2. Documentazione fotografica di luoghi, percorsi, distanze e tempi di percorrenza, che può essere facilmente ottenuta tramite Google Maps.

3. Consultazione di albi, elenchi e banche dati.

4. Esecuzione di esperimenti giudiziali (non irripetibili) che vengono documentati dal difensore e forniti al giudice.

5. Operazioni tecniche eseguite con la collaborazione di un consulente per documentare lo stato di luoghi, persone e oggetti.

6. Richiesta di tabulati telefonici relativi a utenze intestate al proprio assistito, con indicazione delle chiamate in entrata e in uscita e delle celle agganciate, e altro ancora.

Al fine di garantire una difesa penale più efficace, è fondamentale avvalersi dell’assistenza professionale di consulenti tecnici che possano affiancare il difensore in ogni fase del processo. La composizione multidisciplinare del team 4 Justice, formato da collaborazione tra esperti (avvocato e consulente tecnico) è essenziale per offrire una difesa mirata ed efficace, valorizzando gli aspetti meta-giuridici di centrale importanza per la piena tutela dei diritti dell’accusato.

La sinergia tra l’avvocato e il consulente tecnico è importante per diverse ragioni:

1. Assistenza durante le investigazioni difensive: l’avvocato potrebbe avere la necessità di svolgere attività investigative al fine di contrastare l’accusa e dimostrare circostanze a discarico che non sono state considerate dal Pubblico Ministero. In questi casi, potrebbe essere necessario interrogare testimoni o condurre accertamenti su elementi rilevanti per il reato. La presenza di un consulente tecnico è di fondamentale importanza in tali situazioni. Ad esempio, potrebbe essere utile la presenza di uno psicologo che possa indicare il modo migliore per raccogliere una testimonianza autentica e individuare eventuali segnali di disagio che potrebbero emergere durante l’audizione. È anche utile la presenza di uno psicologo per valutare se citare una persona come testimone in base a una valutazione psicologica. Questo tipo di supporto è anche importante per le vittime di reato che hanno bisogno di supporto psicologico durante la ricostruzione degli eventi. Inoltre, è importante avere un esperto in informatica forense quando è necessario individuare e recuperare prove da dispositivi informatici. In tali casi, è fondamentale stabilire se l’esame tecnico può essere ripetuto o meno. La presenza di un medico legale può essere altrettanto importante, sia per valutare i danni (nel caso in cui l’assistito sia la persona offesa) sia per confrontare i segni di un’aggressione al fine di valutare se siano compatibili con la ricostruzione del reato fornita dal PM.

2. Esame del fascicolo processuale: l’analisi del materiale a disposizione può essere condotta con l’aiuto del consulente tecnico, che può evidenziare aspetti utili al difensore grazie a una prospettiva diversa da quella del giurista. Ad esempio, uno psicologo può individuare particolari circostanze, affermazioni, metodologie di interrogatorio o errori presenti negli atti delle indagini preliminari, nelle audizioni o nelle note tecniche di altri esperti, che potrebbero aver portato gli investigatori a conclusioni errate. Lo stesso vale per il consulente informatico (nei casi di reati informatici), l’esperto in cinematica stradale (nei casi di lesioni o omicidio stradale) e il medico legale (nei casi di reati contro la persona). Lavorando in questo modo, si può dimostrare l’estraneità dell’imputato rispetto alle accuse.

3. Assistenza nella redazione di atti: il consulente tecnico può collaborare con l’avvocato nella redazione di richieste di perizie o audizioni durante l’Incidente Probatorio, fornendo motivazioni di natura tecnico-scientifica. Lo stesso vale per la redazione dei motivi di appello, in cui possono essere evidenziati aspetti tecnici che non sono stati adeguatamente considerati durante il processo e nella sentenza di primo grado.

4. Redazione di note tecniche e scientifiche su questioni psicologiche o pareri pro-veritate: tali documenti possono essere presentati al giudice per sottolineare l’importanza di determinate circostanze che altrimenti potrebbero non emergere adeguatamente durante il processo.

5. Preparazione alla contro-interrogatorio: nel sistema giudiziario italiano, i testimoni vengono interrogati da tutte le parti coinvolte nel processo (accusa pubblica, accusa privata e difesa). Il testimone è quindi sottoposto a un esame diretto e a un controesame. Oltre all’importanza di avere consulenti tecnici in grado di affrontare il processo penale, potrebbe essere utile preparare il controesame dei testimoni e dei consulenti della parte avversa, in particolare per i testimoni più importanti, cercando di formulare domande atte a dimostrare l’infondatezza delle loro dichiarazioni o almeno la loro falsificabilità.

6. Preparazione dell’arringa: potrebbe essere utile preparare con il consulente tecnico una struttura da seguire durante l’arringa per evidenziare gli argomenti più importanti, mettendo in risalto gli aspetti tecnici su cui si basano spesso i processi penali moderni.

avv. Francesco Lenzi

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